
Accogliere, Ascoltare, Accompagnare: sono tre verbi dello stare in relazione che al Centro diurno Raggi di Sole viviamo giorno dopo giorno sperimentandone la gioia e allo stesso tempo le sfide.
Accogliere e guardare l’altro con gli occhi del cuore che “vedono” al di là dell’apparenza; ascoltare e riconoscere il volto di un fratello che chiede di ritrovare la propria dignità ferita; accompagnare e sostenere l’altro nelle situazioni più difficili perché possa non sentirsi solo.
Ascoltiamo l’esperienza di uno dei nostri amici.
«Sono F., nato in Egitto e residente a Roma dal 1990. Avevo una vita normale, ero appagato dal mio lavoro e dalle responsabilità di gestore di un bistrot.
Nell’anno 2023, in seguito a un infarto, ho perso tutto, prima il lavoro e poi la casa.
Dopo un lungo ricovero in ospedale, ho chiesto aiuto ai servizi sociali del VII Municipio che mi hanno fatto conoscere il Centro Raggi di Sole.
In passato ho sempre fatto beneficenza, ma il mondo dei senza fissa dimora mi sembrava distante; mai avrei pensato di trovarmi in una situazione di indigenza! Al Centro ho imparato che le storie delle persone con cui condivido le mie giornate non sono poi così diverse dalla mia e che ognuno, con la propria unicità, ha molto da dare. Quando sono arrivato a Raggi di Sole avevo paura ed ero molto triste, l’équipe del Centro diurno mi ha accolto con semplicità e fin da subito mi sono sentito parte di una piccola comunità.
Mi auguro di poter ricominciare a lavorare, ma sono grato alla vita di avermi donato occhi nuovi».
Durante l’anno, insieme alle mie consorelle, viviamo diversi momenti di condivisione con gli amici del Centro diurno, che sperimentano di essere parte di una famiglia più grande.
Così è stato qualche mese fa nella celebrazione di una giornata speciale, in cui abbiamo vissuto insieme un tempo di preghiera e di svago all’insegna dell’amicizia.
Abbiamo donato loro un piccolo portachiavi con la luce, simbolo della luce che ciascuno porta in sé e che può essere per l’altro/a ogni volta che dona amicizia. Insieme al portachiavi c’era anche un biglietto con una frase sull’amicizia che abbiamo condiviso, ed è stata davvero una gioia scoprire che ciascuno/a aveva ricevuto la frase a lui/lei più significativa e adatta a quanto si portava in cuore.
Davvero nel coltivare le relazioni si manifesta il mistero dell’amore e della guarigione del cuore.
Sr Vera Crisafulli sfp
