Quotidianamente a Progetto Miriam si cammina insieme alle donne accolte e sono state proprio loro a spingermi a fare più spazio nel mio cuore, ad accogliere senza giudizio ogni diversità, a coltivare la pazienza, l’ascolto, a non mollare e a credere che niente è impossibile.
Ho potuto osservare nel tempo che gli atteggiamenti fondamentali per un percorso di rinascita sono essenzialmente tre: Accoglienza - Rispetto - Cura.
Accoglienza perché la persona si possa sentire a casa e possa riscoprire la libertà di essere se stessa. Cerchiamo di costruire un clima di famiglia a partire dalle piccole cose, come far trovare il giorno del compleanno un cartellone davanti alla porta della stanza con gli auguri. Piccoli gesti inaspettati, gratuiti che hanno il potere di iniziare a sanare le ferite del cuore.
Rispetto delle diversità. Nell’ultimo periodo abbiamo accolto sei donne di cinque nazionalità. La lingua diversa, la religione diversa, la cultura diversa possono essere occasione di confronto e arricchimento reciproco, se accolte con rispetto. Le occasioni sono tante, da un semplice scambio di ricette in cucina al parlare della propria terra e delle proprie tradizioni, al festeggiare insieme il Ramadan.
L’ultima ragazza arrivata è di religione induista e dopo pochi giorni ci ha chiesto un luogo dove poter andare pregare. Sapendo che gli induisti pregano con delle immagini raffiguranti le loro divinità, le abbiamo preparato un quadro con alcune divinità della sua religione. Quando glielo abbiamo dato dicendole che poteva sistemarlo nella nostra cappella e pregare lì, è rimasta stupita e contenta, piangendo ci ha abbracciate e ringraziate.
Un’altra ragazza della casa si è avvicinata e ci ha detto: «grazie perché accogliete tutti senza distinzioni».
Gesti per noi semplici, ma per nulla scontati, che fanno percepire la forza dell’Amore di cui ci parla il Vangelo che risana e cura le ferite.
Progetto Miriam è un luogo speciale di cura; mentre ho cercato di prendermi cura delle ferite degli altri ho sperimentato la cura nei miei confronti, ho scoperto le mie ferite e quanto anche queste hanno bisogno di essere guardate con compassione.
In questi anni ho sperimentato che prendersi cura degli altri trasforma e guarisce prima di tutto noi stessi.
Come dice una canzone: «La vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere» (Abbi cura di me, Simone Cristicchi, 2019): è proprio vero, Progetto Miriam è un luogo dove si tocca con mano ogni giorno il miracolo della vita, che vuole sempre emergere nonostante tutto.
Sr Gabriella D’Agostino, sfp
