
Incontrare persone molto ferite dalla vita è un’esperienza che si vive con frequenza al centro diurno Raggi di Sole, persone ferite da situazioni familiari, dalla perdita di lavoro, da traumi subiti in età giovanile, persone lasciate sole ed emarginate per la loro cultura, per la loro condizione economica e sociale, per il loro stato di salute; persone che non hanno conosciuto o hanno perso la bellezza e la gioia di relazioni che aiutano a rinascere alla “Vita”.
Sì, perché quando si incontrano persone da cui ti senti accolto, ascoltato, accettato così come sei, con il bene e i limiti che ciascun essere umano porta con sé, allora si aprono nuovi orizzonti, si schiarisce la nebbia che attanaglia il proprio cuore e si comincia a riconoscere e ad apprezzare la propria dignità di persona meritevole di amore, di cura e di stima gratuiti. Si sperimenta la pace con se stessi, e si riesce a porre gesti di riconciliazione con i lontani, con gli “antichi nemici”. Questa è la testimonianza che due ospiti del Centro condividono con noi:
«Mi chiamo P. e vivo a Roma dal 2000.
Dopo la separazione da mia moglie e la perdita del lavoro trascorrevo le mie giornate in strada, solo con i miei problemi. Al Centro diurno sono accolto e ascoltato e ho instaurato con tutti un rapporto di fiducia e rispetto. Ora mi sento una persona migliore; ho imparato ad apprezzare le piccole cose, ho capito che devo amare per primo me stesso ed essere forte per affrontare le situazioni difficili.
Durante quest’ultimo anno ho trovato un lavoro part-time che mi ha permesso di fronteggiare le piccole spese quotidiane e ora sono più sereno perché ho trovato, dopo tanto tempo, un punto di riferimento e un luogo familiare».
«Mi chiamo F. e vivo a Roma da quando ero piccolo.
L’anno scorso, a causa di un improvviso impoverimento ho avuto una forte depressione, sfociata in un tentativo di suicidio. Dopo il ricovero in Ospedale, l’assistente sociale mi ha fatto conoscere il Centro Diurno Raggi di Sole.
Qui ho trovato un clima caldo, accogliente e familiare, ho conosciuto nuovi amici che come me vivevano un’esistenza difficile, mi sono sentito ascoltato e supportato da tutti. Ho cominciato a passare i miei pomeriggi giocando a carte insieme ad altre persone, guardando la televisione, o facendo dei lavoretti manuali. A Pasqua 2024 mi sono riconciliato con mia sorella e mio fratello dopo anni di silenzi e conflitti. Ora non ho più pensieri suicidi, mi sento voluto bene. Non sono più solo, posso continuare a vivere, nonostante tutto, dei momenti di spensieratezza e gioia».
Vita nuova è sentirsi amati così come siamo, riconciliarsi con la vita, tornare ad amare e portare amore.
